Veronafiere: nel 2024 ricavi di Gruppo a 125,5 milioni di euro. Miglior bilancio di sempre, utile a +150%, EBITDA in crescita del 16%

Il 2024 segna il miglior bilancio di sempre nella storia di Veronafiere, sia a livello di Gruppo che per la Capogruppo. I risultati, approvati dal CdA e successivamente all’unanimità anche dall’Assemblea dei Soci di Veronafiere, confermano il pieno rilancio dell’attività fieristica e l’efficacia della nuova traiettoria strategica avviata con il Piano ONE Veronafiere 2024-2026.

I ricavi consolidati del Gruppo raggiungono i 125,5 milioni di euro, con un incremento di 5 milioni rispetto ai 120,5 milioni dell’esercizio 2023. L’EBITDA si attesta a 25,8 milioni di euro, in aumento di 3,5 milioni rispetto ai 22,3 milioni dell’anno precedente, con una crescita percentuale del 15,7%.
Il risultato netto di Gruppo al 31 dicembre 2024 rileva un utile di 9,5 milioni di euro a fronte di un utile dell’esercizio precedente di 3,8 milioni del 2023, segnando un incremento del 150%.
La capogruppo Veronafiere SpA presenta risultati altrettanto significativi. I ricavi si attestano a 101,5 milioni di euro, in crescita di 7,7 milioni rispetto ai 93,8 milioni del 2023, con un aumento del 7,8%. L’EBITDA raggiunge i 20 milioni di euro, migliorando di 5,9 milioni il dato dello scorso anno, pari a una crescita del 37,3%. L’utile netto della capogruppo si attesta a 9,2 milioni di euro, quasi quadruplicato rispetto ai 2,3 milioni registrati nel 2023.

Dal punto di vista patrimoniale, la gestione del capitale circolante ha evidenziato un significativo efficientamento, con una riduzione dei crediti verso clienti pari a €4,2 milioni e degli altri crediti per €8,3 milioni. L’indebitamento finanziario netto (PFN) si è sensibilmente ridotto, passando da -€17,9 milioni a -€6,4 milioni, con un rapporto PFN/EBITDA pari a -0,25 (rispetto a -0,80 dell’anno precedente), a conferma del progressivo rafforzamento della struttura finanziaria.
Il patrimonio netto si incrementa di €4,8 milioni, effetto combinato del risultato d’esercizio e dell’aumento della partecipazione in società controllate.

Risultati record che riflettono l’importante calendario di eventi organizzati nel 2024 da Veronafiere: 45 manifestazioni, di cui 35 in Italia e 10 all’estero in Brasile, Cina, Kazakistan, Serbia e Stati Uniti d’America. Il quartiere fieristico ha registrato 861.090 visitatori e 11.867 espositori, su una superficie espositiva netta pari a 623.272 metri quadrati. L’attività congressuale ha visto lo svolgimento di 342 eventi, per un totale di 62.900 operatori.

«Tra i più importanti risultati che il 2024 porta in dote c’è quello di aver dato un nuovo impulso al processo di proiezione internazionale di Veronafiere e dei suoi prodotti – commenta Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –.  A ottobre abbiamo portato a Chicago il mondo del vino con la prima edizione di Vinitaly.USA. Parallelamente ha preso il via un nuovo corso in Sud America, con la trasformazione della storica Vitória Stone Fair in Marmomac Brazil, a San Paolo. Il rafforzamento delle strutture operative in Asia e Brasile, inoltre, ha ulteriormente consolidato il posizionamento globale del brand Veronafiere. Il Consiglio di amministrazione e la struttura operativa di Veronafiere hanno condiviso gli obiettivi nel corso di un anno molto intenso e reso ancora più impegnativo dalla crescente instabilità a livello geopolitico. In questo scenario abbiamo iniziato a sviluppare concretamente le linee del Piano strategico ONE Veronafiere, portando nel primo anno i primi concreti, importanti risultati».

«Il faro intorno a cui abbiamo orientato tutta la nostra attività è il Piano strategico di Sviluppo 2024-2026, approvato a fine 2023 – conferma Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere –. L’obiettivo era chiaro: valorizzare sotto un’unica regia tutte le società del Gruppo, dagli allestimenti a quelle operanti all’estero, in modo da creare valore in termini di fatturato e di know-how di mercato riferito alle industry che presidiamo con le rassegne e gli eventi a marchio Veronafiere in Italia e nel mondo. Le linee di crescita sono state quindi plasmate su un modello di business che ha nel fattore umano la chiave del proprio successo e incardinate su quattro pilastri: crescita sostenibile del business nazionale, presenza internazionale strutturata, sviluppo di un’offerta di servizi e allestimenti completa e competitiva, utilizzo dei dati a supporto del business. A sostegno di queste direttrici sono state attivate azioni mirate: semplificazione societaria, ridefinizione organizzativa con investimenti sulle persone, interventi tecnologici e infrastrutturali e l’adozione di politiche ESG integrate a ogni livello. Un percorso di evoluzione e crescita che anche nel 2024 ha visto l’impegno fondamentale di tutti i dipendenti del nostro Gruppo che, con professionalità e passione, hanno contribuito a riaffermare con orgoglio il ruolo determinante di Veronafiere e dei suoi prodotti nel promuovere nel mondo e supportare filiere strategiche del nostro made in Italy».

«Nel triennio 2022-2024 – spiega l’amministratore delegato Maurizio Danese, tracciando un bilancio del mandato dei Soci –, l’Azienda ha completato un percorso di rafforzamento industriale e finanziario che ha ridefinito il modello di governance, consolidato i conti, rilanciato l’attività caratteristica e attivato una progettualità strategica di lungo periodo. È stato individuato e nominato il direttore generale e sono state ridefinite le macro-aree operative (B2B, B2C e Wine & Food), potenziando le funzioni di marketing, comunicazione e controllo. Dal punto di vista economico-finanziario, il mandato si è aperto con una situazione patrimoniale complessa e si è chiuso con una piena ricostituzione della solidità del Gruppo. A fronte di una perdita consolidata di 6,1 milioni di euro nel 2022, nel 2023 è stato registrato un utile di 3,9 milioni di euro, accompagnato da una crescita dei ricavi del +11,9% e un EBITDA in aumento del 26,2%. Il 2024 ha ulteriormente confermato questa traiettoria. In aggiunta, è stato attuato un programma di riorganizzazione societaria che ha portato alla razionalizzazione del perimetro del Gruppo, con l’incorporazione di PMT, la dismissione di VPE, Metef e Lems India e il riassetto di Eurotend e Intex».

 

da sinistra: Federico Bricolo, Adolfo Rebughini, Maurizio Danese